“Se il governo non trova presto una soluzione – dichiarano – dobbiamo attenderci nelle prossime settimane conseguenze molto pesanti sotto il profilo economico per le migliaia di professionisti dell’area tecnica impegnati nelle attività connesse ai bonus edilizi. Il blocco del mercato dei crediti sta generando una vera e propria crisi di liquidità. I professionisti continuano ad accumulare crediti fiscali non più cedibili a favore di quei soggetti che hanno annunciato, ormai da mesi, la difficoltà ad accettare nuove richieste”.
“Di fatto – aggiungono – ci ritroviamo di fronte ad uno scenario paradossale. Il superbonus 110%, immaginato dal legislatore come una misura in grado di trainare la ripresa economica del Paese dopo la pandemia da Covid-19, si sta rivelando un boomerang per i professionisti, le imprese e i cittadini. La crisi di liquidità sta mettendo in ginocchio interi segmenti del comparto edilizio, incluso l’attività centrale della progettazione. Non è una crisi solo di settore. Gli effetti rischiano di riversarsi su tutto il sistema economico, con pesanti conseguenze anche sui progetti interessati dal PNRR”.
“Tutto questo, purtroppo, era prevedibile. Abbiamo chiesto in tutte le sedi istituzionali – sottolineano – un intervento risolutivo da parte del governo. Tuttavia, il quadro normativo in materia di cessione del credito resta ancora molto complesso e sono tanti i nodi da sciogliere. I numerosi interventi normativi che si sono susseguiti negli ultimi mesi hanno avuto solo l’effetto di alimentare uno stato di confusione e incertezza tra tutti i professionisti e gli operatori. Permangono forti criticità sulle quali neanche l’ultimo decreto “Aiuti”, in corso di conversione, sembra riesca a trovare adeguate soluzioni. Ne è una prova la risoluzione approvata dalla Commissione Industria del Senato sulle questioni relative alla fruizione degli incentivi per l’efficientamento energetico degli edifici che impegna il governo ad adottare ogni opportuna iniziativa volta a consentire lo sblocco dei crediti d’imposta presenti nei cassetti fiscali. E’ un primo passo a cui però deve necessariamente seguire una soluzione chiara e definitiva del problema. E bisogna farlo in fretta”.
Il Tavolo dei liberi professionisti ingegneri ed architetti – costituito dai rappresentanti degli organismi: Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), Inarcassa insieme alla sua Fondazione, AIDIA (Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti), ALA Assoarchitetti (Associazione degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti italiani), Federarchitetti (Associazione nazionale degli architetti e ingegneri liberi professionisti), Federazione Nazionale ASSO INGEGNERI ARCHITETTI e INARSIND (Associazione nazionale d’intesa sindacale ingegneri ed architetti liberi professionisti italiani), si unisce all’appello rivolto dalla Rete delle Professioni Tecniche e dalle organizzazioni del settore dell’edilizia a tutte le forze politiche affinché si trovi, in tempi brevi, una soluzione che definisca in modo chiaro e certo il meccanismo della cessione del credito e favorisca, in tal modo, la ripresa degli interventi connessi ai bonus edilizi. Responsabilità, queste, a cui il mondo politico ed il Governo non possono sottrarsi.