La crisi sul Superbonus 110% è ormai un dato di fatto, che sta mostrando tutta la sua drammaticità nel blocco del mercato della cessione dei crediti, tra domande che avrebbero superato i fondi stanziati dal Governo fino al 2036 e il freno delle banche all’acquisto di futuri crediti.
Cessione dei crediti e Superbonus 110%, interviene il Codacons
Sulla vicenda ha deciso di intervenire il Codacons, presentando un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, ad Abi, Bankitalia e alla Presidenza del Consiglio dei ministri, a tutela di committenti, imprese e lavoratori. In particolare, nell’esposto viene evidenziato come tutte le banche, da quelle più importanti alle piccole, abbiano esaurito i plafond e stiano comunicando ai clienti di non poter più sottoscrivere nuovi contratti di cessione dei bonus.
Questo crea chiaramente un effetto domino, perché le imprese edili chiamate ad effettuare lo sconto in fattura (che di fatto rappresenta una prima cessione del credito), rischiano di non potere più riuscire a cedere i crediti fiscali acquisiti, soprattutto nel caso di lavori di una certa entità e, di conseguenza, di non potere ultimare i lavori in assenza di liquidità con cui pagare fornitori e maestranze. Nell’esposto si ricordano i dati diffusi dal Centro Studi di CNA, sottolineando come ben 33mila imprese artigiane siano a rischio fallimento, mettendo a repentaglio più di 150mila posti di lavoro.
Non solo sospensione del servizio, ma anche rialzo delle trattenute ai clienti sulle nuove pratiche: sul punto, Codacons parla di “caos che sta compromettendo imprese italiane e lavoratori, con una crisi di liquidità senza precedenti, che se non verrà adeguatamente gestita porterà al collasso dell’intero sistemo economico”.
L'esposto Codacons alle procure
Tutte motivazioni che hanno portato alla presentazione dell’esposto, il quale contiene:
- la richiesta di un’indagine sulle attività sul Superbonus 110% operate non solo dal Governo, ma anche dal sistema bancario;
- la diffida agli istituti bancari per la riattivazione immediata del servizio e la possibilità di redigere nuovi contratti di cessione dei bonus.
Non solo: come sottolinea il Codacons, con l’eventuale accertamento di responsabilità, potrebbero emergere fattispecie penalmente rilevanti come ad esempio quella di omissione di atti d’ufficio. Ciò significa che in caso di apertura di indagini penali da parte della magistratura, tutte le aziende danneggiate dal caos Superbonus potranno costituirsi parte offesa.